Sistema integrato di gestione rifiuti: perché serve un interlocutore unico

Optare per un sistema integrato di gestione rifiuti è la scelta giusta per un’azienda? L’esperienza risponde in modo incontrovertibile: sì. Ma per comprendere perché questa opzione sia strategicamente la migliore, non basta una sillaba.  

Bisogna andare oltre la superficie, entrare nel profondo dei processi e delle normative: comprendere, quindi, perché le alternative non siano altrettanto efficaci e in che modo questa soluzione, implementata ad esempio secondo le best practice di un partner come Haiki+, soddisfa tutte le esigenze di business su questo fronte.


Sistema integrato di gestione rifiuti: le criticità dell’approccio tradizionale

Partiamo dallo scenario tradizionale, perché è proprio qui che risiedono le criticità più storiche e consolidate. Occorre premettere innanzitutto che, per adempiere al Testo Unico Ambientale, tutte le imprese devono confrontarsi con un requisito normativo: l’obbligo di rendicontazione sulla propria gestione dei rifiuti indicando le tipologie di scarti prodotti tramite codice CER. Questo permette di identificare singolarmente tutti i materiali, fornendo un report dettagliato in termini di peso prodotto, di tipologia e di destinazione finale.  

L’adempimento della normativa, requisito cruciale per evitare all’impresa conseguenze importanti sul fronte sanzionatorio e del danno d’immagine richiede il massimo rigore. E questa è la ragione per cui le imprese sono tenute a scegliere con attenzione i partner cui affidano il servizio.


Sistema integrato di gestione rifiuti: perché il criterio del costo non basta
 

Che si tratti di una scelta diretta o del frutto di una gara, sulla base di una richiesta di quotazione, tradizionalmente questo affidamento si basa su un unico criterio: il prezzo. L’approccio classico, infatti, prevede proprio che la gestione del rifiuto sia modellata sulla base del costo del trasporto, con un operatore autorizzato - in genere il più conveniente - che ritira lo scarto in sede e lo conferisce nell’impianto ad esso destinato. Normalmente si ricorre a un partner differente per ciascuna tipologia di rifiuto, in un contesto spesso disarticolato e privo di logiche di integrazione.  

Le casistiche, in questo tradizionale scenario, sono generalmente due. Da un lato troviamo le piccole imprese, realtà più radicate al loro territorio, che confidano generalmente sul passaparola per la scelta dell’operatore. Al netto dell’aspetto economico, questa strategia non è mai efficace al 100% dal momento che, tralasciando importanti aspetti nella scelta del partner, può dar adito a problemi operativi ulteriori. Questo modus operandi dà vita al classico scenario di un perimetro geografico tutto nelle mani degli stessi fornitori, proprio perché presenti e diffusi in quella singola zona.


Sistema integrato di gestione rifiuti: la mancanza di quotazioni standard e il ruolo dell’ESG

Dall’altra parte ci sono le grandi imprese, la cui presenza si estende su tutto il territorio nazionale e che in genere optano per la messa a gara dei fornitori, attraverso bandi che chiedono ai partecipanti di indicare le proprie modalità di gestione e gli impianti di destinazione prescelti. Anche in questo caso, il criterio di affidamento risulta in ultima analisi piuttosto superficiale. 

Le aziende produttive non dispongono infatti di prezzi di mercato standard, come avviene per le materie prime. Quindi fondano la loro scelta sul prezzo proposto dal singolo fornitore, quale frutto di una valutazione comparativa fra più quotazioni. La strategia tenta di unire convenienza e migliore offerta di servizi, ma sempre sulla base di valutazioni che non possono far affidamento su uno standard economico di riferimento. 

In questo quadro, poi, c’è una problematica che sconfina nel campo dell’etica. Davanti a un rifiuto visto come semplice costo, l’azienda non è motivata a migliorare le proprie performance ambientali e non punta a un trattamento più sostenibile dello scarto. Ne risulta che, nella maggior parte dei casi, queste imprese si affidano esclusivamente al partner più economico, che però non è anche il più efficiente in termini di impatto del processo.


La soluzione è un sistema integrato di gestione rifiuti

Che siano rifiuti urbani oppure rifiuti speciali, come superare queste tradizionali criticità? Serve l’implementazione di un sistema integrato di gestione rifiuti, mettendo gli scarti aziendali nelle mani di un vero e proprio ecosistema in grado di occuparsi del processo a 360 gradi, dal trasporto al recupero e valorizzazione dei rifiuti, il tutto coon la forza di competenze specifiche che fanno leva sulle potenzialità dell’economia circolare. Questo approccio permette di soddisfare qualsiasi tipo di esigenza, facendo dello scarto una nuova opportunità di business. 

Ma come funziona nel concreto un sistema integrato di gestione rifiuti? L’esempio di Haiki+, che proprio sul suo ruolo di partner unico gioca la sua forte identità, è emblematico: sorretta da un network di aziende e knowhow diversificato, l’azienda modella il servizio di gestione rifiuti sulla base delle necessità aziendali, grazie alla capacità di trattare ogni categoria di scarto in tutto il territorio nazionale.


Sistema integrato di gestione rifiuti, tutti i benefici

La presenza di un interlocutore unico permette di ottimizzare la gestione rifiuti da ogni punto di vista, dalla riduzione dell’inquinamento ambientale al governo ottimale degli scarti industriali. Il focus ricade così sulla verifica delle normative ambientali come sul disbrigo delle pratiche amministrative, sull’implementazione di sistemi di gestione sostenibile delle risorse o sullo smaltimento controllato per la materia non più recuperabile. 

Ogni voce del processo diventa in pratica un tassello di un’unica strategia operativa, che nel caso di Haiki+ si avvale anche di una rete di partner capace di vantare impianti innovativi: procedure, soluzioni tecnologiche e infrastrutture che hanno rivoluzionato la gestione del fine vita dei prodotti immessi a mercato, aprendo le porte a opportunità di business che il tradizionale approccio a questi temi non avrebbe mai consentito di immaginare. 

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