Rifiuti, cresce la spesa media per famiglia ma migliora la raccolta differenziata

I passi avanti e le criticità del settore evidenziate nel nuovo report di Cittadinanzattiva dimostrano l’importanza dell’operato di aziende come Haiki+ 

(di Elena Colombo)

Nel 2024 l’Italia ha registrato una crescita del 2,6% rispetto al 2023 nella spesa media sostenuta dalle famiglie per i rifiuti, pari a 329 euro per nucleo famigliare, a fronte però di un miglioramento della raccolta differenziata, con diverse variazioni regionali. Lo dicono i dati del Rapporto 2024 dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva. 

Al nord i prezzi sono tendenzialmente più bassi: la regione più economica (203 euro) è il Trentino-Alto Adige, e il suo capoluogo, Trento, è quello in cui si paga di meno (183 euro). Tra le regioni che spiccano in positivo per gli elevati livelli di raccolta differenziata si trovano anche Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Marche. La regione più costosa è la Puglia, con un aumento di oltre il 4% rispetto all'anno precedente, che fa corrispondere la spesa media a 426,50 euro. Il capoluogo di provincia dove si paga di più è Catania, con 594 euro.  

Tra i dieci capoluoghi più costosi, sette appartengono a regioni meridionali. Dalla top ten escono Benevento, Latina, Messina e Salerno. Entrano invece Andria, Cagliari, Pistoia e Trapani.  Dalla top ten dei capoluoghi più economici, invece, esce Bolzano ed entra Siena. 

La raccolta differenziata in Italia 

Secondo i dati ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) in Italia nel 2022 sono state prodotte circa 29,1 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, decrescendo del -1,8% rispetto al 2021. La produzione pro capite è di circa 494 chilogrammi per abitante (-1,6% rispetto al 2021), con valori più elevati al Centro (532 Kg/ab.) seguito dal Nord (506 kg/ab.) e dal Sud (454 Kg/ab.). 

Lo stesso anno, il livello medio della raccolta differenziata a livello nazionale ha raggiunto il 65,2% (+ 1,2% rispetto al 2021), centrando l’obiettivo che era stato stabilito entro il 2012. Il Nord si posiziona al primo posto (71,8%) seguito da Centro (61,5%) e Sud (57,5%). A livello di capoluoghi di provincia, la percentuale di raccolta differenziata pari o superiore al 65% è stata raggiunta da poco più della metà di essi (57%). In 20 capoluoghi di provincia siamo ancora al di sotto dell'obiettivo del 50%, il cui raggiungimento era previsto nel 2009.  

Per quanto concerne la tipologia di rifiuti differenziati, la percentuale più elevata secondo i dati del 2022 è relativa alla frazione organica (38,3%), seguita da carta (19,3%) e vetro (12,3%) e plastica (9%). Le percentuali più basse riguardano i RAEE (1,4%) e i rifiuti tessili (0,8%). Il settore del riciclo dei RAEE ha un grande potenziale in Italia che potrebbe portare a numerosi benefici in termini di riduzioni di emissioni di gas serra e per la salute umana.  

L’importanza della corretta gestione della filiera 

Secondo la ricerca Economia circolare e consumi sostenibili. Comportamenti delle famiglie, criticità ed efficacia della risposta pubblica, realizzata e presentata da EURES Ricerche Economiche e Sociali nel mese di aprile 2024, vi è una discrepanza tra impegno dichiarato e pratica effettiva. Quando si parla di raccolta differenziata, infatti, l’85% delle famiglie si dichiara sensibile al ciclo dei rifiuti el’99,5% afferma di impegnarsi nella loro corretta differenziazione. 

Tuttavia, nella pratica effettiva solo il 61% dei rifiuti viene differenziato correttamente. Tra le principali difficoltà nella differenziata, emergono la scarsa chiarezza sulla composizione dei materiali di imballaggio (55,7%), la gestione inadeguata del servizio (52,4%), l'assenza di incentivi (47,2%), la difficoltà nel reperire informazioni o nel gestire il tempo necessario per la differenziazione (42,1%), nonché la mancanza di spazi adeguati nelle abitazioni (35,4%) per gestire correttamente i vari tipi di rifiuti. Tra le soluzioni proposte dalle famiglie, il 62,4% apprezza un’incentivazione economica tramite vantaggi in bolletta, mentre il 40% concorda con la necessità di campagne di sensibilizzazione. Questo evidenzia l’importanza del lavoro di consulenza e supporto svolto da enti come Haiki+, che, con le sue quattro divisioni (Recycling, Mines, Cobat, Electrics) dispone di servizi su misura per il recupero, la gestione e lo smaltimento dei rifiuti. 

Articoli Correlati