Smaltimento fotovoltaico: guida a costi, procedure e normative

 

Con l’accelerazione della transizione energetica dovuta all’avvicinarsi delle deadline fissate dall’Agenda 2030 dell’Unione Europea e da necessità geopolitiche legate alla sicurezza di approvvigionamento energetico, l'industria solare è portata a confrontarsi con la sfida del recupero del fotovoltaico, un aspetto cruciale per la sostenibilità del settore.

In Italia, la gestione di questo processo segue regole precise, con implicazioni significative per i costi e le responsabilità dei proprietari di impianti. Andiamo allora più in profondità sul contesto normativo e i costi associati allo smaltimento dei moduli fotovoltaici.


Smaltimento fotovoltaico: normativa e classificazione RAEE

Dal punto di vista normativo, l’Italia è allineata con le direttive europee e ha stabilito procedure dettagliate per lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici: il Decreto Legislativo n. 49/2014, che recepisce la Direttiva Europea 2012/19/UE, prevede il riciclo dell'98% dei materiali delineando un profilo di responsabilità dello smaltimento, definito in base alla potenza dell'impianto e alla data di installazione, con l'obiettivo di massimizzare il recupero dei materiali e minimizzare l'impatto sull’ecosistema.

Date le caratteristiche, i pannelli fotovoltaici compromessi o fuori servizio si configurano come Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) e, come tali, sono sottoposti alle direttive del D.lgs. 49/2014, art. 40 che categorizza e disciplina lo smaltimento fotovoltaico in base alla capacità energetica, stabilendo una soglia distintiva a 10 kWp associata a due tipologie di impianto, ovvero i RAEE domestici o professionali.


1. RAEE domestici e pannelli fotovoltaici residenziali

Inclusi in questa categoria troviamo i pannelli installati su impianti di dimensioni minori, non eccedenti i 10 kWp. Per questi sistemi, la responsabilità dello smaltimento incombe direttamente sul proprietario, che deve provvedere alla consegna dei moduli inutilizzabili presso i centri predisposti dal Comune di appartenenza.


2. RAEE professionali e pannelli fotovoltaici professionali

Questa categoria racchiude i sistemi di potenza superiore a 10 kWp, per i quali si richiede una gestione diversificata. I proprietari di tali impianti sono tenuti a rivolgersi a strutture di trattamento autorizzate, debitamente registrate presso il Centro di Coordinamento RAEE, per la corretta disposizione dei moduli danneggiati o obsoleti.


Costi associati allo smaltimento fotovoltaico

Se, nel caso dei pannelli fotovoltaici “domestici”, i produttori si assumono interamente il costo dello smaltimento e delle operazioni di recupero correlate, il legislatore si muove diversamente quando si tratta dei pannelli fotovoltaici “professionali”. Le casistiche sono anche qui due.

  • Per i RAEE storici, ovvero i moduli fotovoltaici venduti prima del 12 aprile 2012, il costo dello smaltimento è in capo al proprietario dell'impianto, a meno che non decida di sostituire il vecchio impianto con uno della nuova generazione, spostando così l'onere finanziario sul produttore.
  • Per i moduli introdotti sul mercato successivamente al 12 aprile 2014, il costo dello smaltimento è responsabilità del produttore.

Questa articolazione normativa sottolinea l'importanza di una corretta pianificazione e gestione del fine vita dei sistemi fotovoltaici, evidenziando come la scelta di un interlocutore unico possa semplificare e potenzialmente ridurre gli oneri economici per gli utenti.


Costi di smaltimento fotovoltaico per impianti incentivati

Il quadro legislativo relativo allo smaltimento dei pannelli fotovoltaici incentivati rivela specificità importanti legate al sistema di incentivi del Conto Energia gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici).

In particolare, il D.lgs. 49/2014 stabilisce un meccanismo di cauzione, il cui importo varia in base alla tipologia dell'impianto: 12,00 € per ogni modulo appartenente a impianti residenziali e 10,00€ per quelli professionali. Questa cauzione viene trattenuta dal GSE al momento dell'erogazione degli incentivi, fungendo da garanzia per il futuro smaltimento dei moduli secondo le normative vigenti.

Recenti aggiornamenti normativi, risalenti alla fine del 2023, introducono poi la possibilità di rateizzare questa quota in cinque anni per gli impianti che aderiscono a uno dei Sistemi Collettivi qualificati, con scadenza per l'adesione fissata al 30 giugno 2024.


Smaltimento fotovoltaico, in sintesi

Il quadro normativo e operativo delineato evidenzia come la gestione dello smaltimento fotovoltaico stia diventando una questione di crescente rilevanza con l’avanzare della transizione energetica. Data la necessità di accelerare il processo di transizione e l’intricato framework normativo legato allo smaltimento fotovoltaico, l’adozione di un approccio collaborativo con pratiche di ritiro one-to-one e gestione dell’intero ciclo di vita dell’impianto rappresenta una scelta strategica in grado di ridurre i costi di gestione e smaltimento degli impianti.

Fonti consultate:

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