Il Ministero dell’Ambiente ha aggiornato i Criteri Ambientali Minimi per l’affidamento dei servizi di gestione dei rifiuti urbani: ecco quali sono le novità
Il prossimo 18 giugno è prevista l’entrata in vigore dei nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM), secondo quanto previsto dal Decreto ministeriale 7 aprile 2025, che è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n 92 del 19 aprile 2025.
Il provvedimento sostituirà così la disciplina precedentemente in vigore e dovrà essere applicato in tutte le procedure pubbliche per l’affidamento del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani e per il servizio di pulizia e spazzamento, anche in accordo con il nuovo Codice dei contratti pubblici.
Che cosa sono i CAM
I Criteri Ambientali Minimi sono uno strumento fondamentale per integrare i principi della transizione ecologica e dell’economia circolare nell’operato della P.A., incentivando scelte più responsabili ed efficienti da parte delle amministrazioni pubbliche.
Come spiega il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, si tratta di requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto, volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato.
Adottati con decreto del Ministro, i CAM sono definiti nell’ambito di quanto stabilito dal Piano per la sostenibilità ambientale dei consumi del settore della pubblica amministrazione (edizione 2023). La loro efficacia è assicurata grazie alle previsioni contenute nel Codice dei contratti, che prevede l’obbligo di applicazione per l’intero valore dell’importo della gara, delle “specifiche tecniche” e delle “clausole contrattuali” (articolo 57, comma 2, decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36), così come l’obbligo è stabilito anche per la definizione dei “criteri di aggiudicazione dell’appalto”.
A che cosa servono i CAM
L’applicazione sistematica e uniforme dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) da parte della Pubblica Amministrazione rappresenta uno strumento strategico per promuovere l’adozione di tecnologie a basso impatto ambientale e l’utilizzo di prodotti sostenibili. Questo meccanismo genera un effetto leva sul mercato, stimolando anche gli operatori economici meno virtuosi a investire in innovazione e buone pratiche, al fine di adeguarsi alle nuove esigenze della domanda pubblica in tema di sostenibilità.
L’obbligatorietà dei CAM garantisce che la politica nazionale in materia di acquisti pubblici verdi non si limiti a ridurre gli impatti ambientali, ma contribuisca concretamente alla diffusione di modelli di produzione e consumo più sostenibili e circolari. Inoltre, questa strategia può favorire la creazione di nuova occupazione nei settori più avanzati e responsabili dal punto di vista ambientale.
Oltre a valorizzare la qualità ambientale e a promuovere criteri sociali nei processi di acquisto, l’applicazione dei CAM risponde anche a un’esigenza di razionalizzazione della spesa pubblica. Orientare gli acquisti in un’ottica di efficienza e sostenibilità consente infatti di ottimizzare i consumi e generare risparmi nel medio-lungo periodo, contribuendo a una gestione più responsabile delle risorse pubbliche.
In concreto, i CAM fissano specifiche per il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani, per il servizio di pulizia e spazzamento e altri servizi di igiene urbana, per la fornitura di contenitori e sacchetti per la raccolta dei rifiuti urbani, per fornitura, leasing, locazione e noleggio di veicoli, macchine mobili non stradali e attrezzature per la raccolta e il trasporto di rifiuti e per lo spazzamento stradale. Ad ora sono stati adottati CAM per 20 categorie di forniture ed affidamenti.
Che cosa prevedono i nuovi CAM
Come anticipato, il prossimo 18 giugno entreranno in vigore i nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’affidamento dei servizi di gestione dei rifiuti urbani, adottati dal Ministero dell’Ambiente e pubblicati in Gazzetta Ufficiale lo scorso 19 aprile con D.M. 07 /04/2025, che aggiorna l’allegato al decreto del 23 giugno 2022, a seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs. 36/2023 (Codice dei contratti).
Rimangono invariate, rispetto alla versione precedente, le quattro aree principali, ovvero: raccolta e trasporto dei rifiuti urbani; pulizia e spazzamento; fornitura di contenitori e sacchetti; fornitura, leasing, locazione e noleggio di veicoli, macchine e attrezzature.
Per ciascuna area vengono definiti sia requisiti obbligatori (clausole contrattuali), come gli obiettivi di raccolta differenziata e di recupero di materia, sia criteri premianti, come l’adozione di sistemi di gestione ambientale certificati, l’utilizzo di veicoli a basso impatto ambientale e la promozione di filiere innovative e sperimentali per il riciclo.
I CAM non devono comunque essere considerati un capitolato standard da riportare integralmente nei bandi di gara, ma uno strumento da adattare alle specificità del territorio, in particolare per quanto riguarda il servizio di raccolta dei rifiuti, che potrà essere organizzato secondo il modello più adatto al contesto locale, a condizione che vengano comunque rispettati i target ambientali.
Che si tratti di pubblica amministrazione o di privati, la vera potenza della circolarità è comunque la visione dei rifiuti non come scarto da gestire per obbligo di legge, ma come miniera inesplorata di opportunità inedite per fare impresa: questa è anche l’idea che Haiki+ promuove quotidianamente sul territorio nazionale, attraverso le sue quattro divisioni (Recycling, Mines, Cobat, Electric) e una pluralità di competenze e tecnologie d’avanguardia.