(di Maria Carla Rota)
Più di 3,7 milioni di tonnellate raccolte, tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici al 92,3%: Italia già oltre gli obiettivi UE per il 2030.
Il sistema di raccolta e riciclo di carta e cartone in Italia è un industrioso “alveare” di cui fanno parte i Comuni, i gestori dei servizi ambientali, la filiera del settore e i cittadini, i quali, con sempre maggiore consapevolezza, nel 2023 hanno conferito in media 64 kg a testa: in totale fanno oltre 3,7 milioni di tonnellate. Un risultato da record, in crescita di quasi il 3% sul 2022, che favorisce anche l’aumento del tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici: con il 92,3%, abbiamo già tagliato, in anticipo di sette anni, il traguardo dell’85% stabilito dall’Unione Europea per il 2030.
Lo rileva il 29° Rapporto annuale di Comieco, il Consorzio nazionale per la raccolta e il recupero degli imballaggi a base cellulosica, che spiega anche quali sono le sfide ancora aperte, in primis la qualità del materiale che viene inviato a riciclo, aspetto strategico per garantire economicità e sostenibilità del sistema.
Da questo punto di vista il 2023 rappresenta un anno di svolta: la media nazionale migliora, con una presenza di frazioni estranee che scende da 2% a 1,55%. Rimane però il punto critico della raccolta delle famiglie, che ha problemi di qualità in un caso su quattro, al Sud in un caso su tre. Fanno meglio le raccolte commerciali, ma ancora un 15% non raggiunge standard ottimali.
Altra priorità è riuscire a intercettare il materiale cellulosico post consumo che ancora sfugge alla raccolta: si calcolano almeno 700 mila tonnellate, che andrebbero scovate nei sacchi dell’indifferenziata soprattutto nelle regioni meridionali e nelle grandi città. Tra queste ultime, migliora Roma, che cresce di 3.600 tonnellate (+1,5%), anche se rimane un potenziale stimato di raccolta di 80.000 tonnellate/anno. Se si guarda invece al Mezzogiorno, la media di resa pro capite è di 50 chili per abitante, sotto il dato nazionale ma ampiamente in crescita in confronto ai 40 kg per abitante di cinque anni fa.
Le differenze tra regioni
La mappa geografica della raccolta differenziata di carta e cartone fa emergere una certa disparità tra le varie regioni d’Italia. Nel complesso, comunque, tutte le macroaree contribuiscono alla crescita del paese, anche se in proporzione differente. Con il 4,5% l’incremento medio annuo più alto si rileva al Sud, dove si superano le 983.000 tonnellate raccolte: un buon risultato, considerato anche il contesto di particolare complessità. Solo l’Abruzzo arretra (-1,3% rispetto al 2022), mentre la Sardegna si guadagna la migliore performance pro capite della macroarea con più di 61 kg/ab. La Sicilia, che registra da sola oltre la metà dell’incremento dei volumi del Meridione, con il suo +9,9% mette a segno anche la migliore performance italiana insieme al Veneto.
Con quasi 1,9 milioni di tonnellate, il Nord si conferma invece il bacino più consistente in termini di quantità di carta e cartone raccolti (+2,8%). Bene l’Emilia-Romagna (oltre 93 kg/ab) e la Liguria (+8,1%). Chiudono sotto lo zero, anche se di poco, Valle d’Aosta (-0,7%) e Trentino-Alto Adige (-0,2%).
Al Centro sono le Marche a essere in negativo, come negli ultimi due anni (-2,2%), mentre la Toscana emerge per i suoi quasi 90 kg/ab. Questa macroarea, in cui si distingue il Lazio (+2,7%), cresce complessivamente dell’1,5%, per un totale di 871.000 tonnellate.
Riciclo di carta e cartone: non solo un obbligo normativo
Se l’Italia nel campo della raccolta e del recupero della carta e del cartone è pronta all’appuntamento con il futuro, è merito anche del ruolo svolto da realtà all’avanguardia nel corretto conferimento dei rifiuti, come Haiki+, subholding di Innovatec Group nata nel 2021, che continua la sua espansione.
Oltre ad aver acquisito la maggioranza di Isacco srl in vista della realizzazione di un nuovo impianto, ne ha da poco inaugurato uno a Lazzate (MB), in aggiunta ai tredici già esistenti sul territorio italiano, dal Piemonte (Chivasso, Collegno, Palazzolo Vercellese, Rivalta di Torino) alla Lombardia (Lodi, Albonese, Cermenate, Bedizzole), dalla Liguria (Bossarino) alle Marche (San Severino Marche, nelle due località Colotto e Ponte di Pitino), passando per il Veneto (San Pietro di Morubio, Romano d’Ezzelino).
Affinché l’economia circolare si realizzi compiutamente, l’obiettivo da parte dei protagonisti del settore deve essere la ridefinizione della percezione generale della gestione dei rifiuti: non solo semplici obblighi normativi da rispettare, ma una miniera inesplorata di opportunità per fare impresa, oltre che per salvaguardare il Pianeta.