Ad assegnare la medaglia d’oro al nostro paese è l’ultimo rapporto Eurostat, che ha elaborato i dati sulla produzione e sul trattamento dei rifiuti nel 2022.
(di Maria Carla Rota)Gli italiani sono un popolo di “ricicloni”, tanto che si piazzano al primo posto in Europa per la più alta quota di riciclaggio, ben l’85,6%. Ad assegnare la medaglia d’oro al nostro paese è l’ultimo rapporto Eurostat, che ha elaborato i dati sulla produzione e sul trattamento dei rifiuti nell’Unione Europea e in alcuni paesi extra UE nel 2022.
Produzione totale di rifiuti in UE nel 2022
Innanzitutto, qual è la situazione nell’Unione Europea? Nel 2022 i rifiuti totali generati da tutte le attività economiche e dai nuclei familiari ammontavano a 2.233 milioni di tonnellate, equivalenti a 4.991 kg pro capite. L’edilizia ha contribuito per il 38,4%, seguita da attività estrattive e minerarie (22,7%), servizi idrici e rifiuti (10,5%), industria manifatturiera (10,4%) e famiglie (8,9%). Il restante 9,2% era composto da rifiuti generati da altre attività economiche, principalmente servizi (5,2%) ed energia (3,0%).
Per quanto riguarda invece il trattamento e recupero dei rifiuti, due anni fa in UE sono stati trattati 1.992 milioni di tonnellate di scarti, cifra che esclude i rifiuti esportati ma include il trattamento di quelli importati. Di questo totale, il 61,4% è stato recuperato, mentre il 38,6% è stato smaltito.
Facendo un confronto con il 2004, Eurostat evidenzia come, a fronte di un leggero aumento della quantità totale di rifiuti trattati (+5%), sia cresciuta notevolmente la quantità di quelli recuperati (+40,6%), che è passata da 870 milioni di tonnellate (45,9%) a 1.223 milioni di tonnellate (61,4%, come già detto). D’altra parte la quantità di scarti destinati a smaltimento sono calati del 25,1%, da 1.027 milioni di tonnellate (54,1%) a 769 milioni di tonnellate (38,6%) nel periodo di tempo preso in esame.
Opzioni per il recupero dei rifiuti
Come sono stati trattati i rifiuti avviati a recupero? Il processo prevede tre possibili strade: riciclaggio (40,8%), backfilling o riempimento (14,2%), ovvero un'operazione di recupero in cui i rifiuti idonei vengono utilizzati a fini di bonifica di aree scavate o per scopi di ingegneria paesaggistica, e incenerimento con recupero di energia (6,4%).
Per il resto, il 30,2% dei rifiuti è stato smaltito in discarica (landfilling), lo 0,4% è stato incenerito senza recupero energetico e il restante 8% è stato smaltito in altro modo.
Italia al primo posto tra i paesi UE
All’interno dell’Unione Europea si rilevano notevoli differenze nell’impiego dei metodi di trattamento dei rifiuti. Come anticipato, l’Italia, che in diversi settori ormai rappresenta un esempio virtuoso, dagli imballaggi al vetro, ha registrato la quota più alta di riciclaggio (85,6%), tra urbani e speciali, più del doppio della media UE al 40,8%. Il nostro paese stacca di netto il secondo e il terzo classificato, ovvero Belgio e Slovacchia, entrambi al 68,3%, di fatto a pari merito. Al contrario, le discariche e altri metodi di smaltimento hanno dominato in Romania (93,8%), Bulgaria (93,0%) e Finlandia (81,0%).
Trattamento dei rifiuti pericolosi
In totale, nel 2022 nell’UE sono stati trattati 99,6 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi, di cui oltre il 70% processato in soli quattro paesi dell’UE: Finlandia (29,5%), Germania (21,5%), Bulgaria (13,7%) e Francia (7,5%).
Il 36,4% del totale europeo è stato recuperato: il 30,0% mediante riciclaggio o riempimento (67 kg per abitante) e il 6,4% mediante recupero energetico (14 kg per abitante). Il restante 63,6% è stato incenerito senza recupero energetico (4,1%, pari a 9 kg per abitante), depositato in discarica (41%, pari a 91 kg per abitante) o smaltito con altre modalità (18,5 %, ovvero 41 kg per abitante).
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