Haiki+ investe nel riciclo degli scarti tessili

 

Haiki+ tramite la controllata Haiki Recycling, entra nel capitale di Igers, società attiva nel riciclo di scarti e rifiuti provenienti dal circuito del tessile.

Igers, attualmente detenuta dal socio unico Gamma, con la sottoscrizione dell'aumento di capitale Haiki Recycling arriverà a detenere il 24,5% del capitale sociale. Dal punto di vista ambientale l'impianto contribuirà ad abbattere l'impatto del settore tessile, che produce ogni anno 230.000 tonnellate di rifiuti.

L’operazione, che avverrà con un aumento di capitale riservato pari 700mila euro, è finalizzata a fornire le risorse finanziarie, tecniche ed operative affinché veda la luce il primo impianto integrato in Italia per il riciclo di scarti e rifiuti tessili finalizzato al recupero di fibre naturali e sintetiche da reimmettere nel circuito produttivo.

L’impianto sancisce la decisa volontà del gruppo Haiki di investire nel settore del recupero del tessile. "La missione di Haiki+ fin dalla sua nascita è quella di dare nuova vita a ciò che viene comunemente chiamato rifiuto - ha dichiarato il presidente di Haiki+, Nicola Colucci - Con questo investimento vogliamo posizionarci in maniera risoluta in uno dei settori che da sempre costituisce un'eccellenza italiana nel mondo, quello del tessile, portando la nostra competenza distintiva nell'implementazione di processi virtuosi di economia circolare".

L’impianto impiegherà soluzioni tecnologiche all’avanguardia nel riconoscimento ottico dei rifiuti e conseguente sorting completamente automatizzato delle varie tipologie di fibre contenuti negli scarti tessili, sviluppato dal partner tecnico Tomra.

Le attività di lavorazione presso l'impianto permetteranno di lavorare qualsiasi tipologia di scarto tessile e di indumento proveniente dal post-consumo, recuperando le fibre contenute con l’intento di generare nuove fibre naturali da riutilizzare per la produzione di capi d’abbigliamento e tessuto-non-tessuto dalle fibre sintetiche per l’impiego nel settore delle imbottiture.

Il nuovo impianto, che sta iniziando l’iter autorizzativo, sorgerà a San Pietro Mosezzo presso la provincia di Novara progettato per trattare fino a 25.000 tonnellate all'anno di rifiuti tessili, siano essi scarti provenienti dall'industria tessile o indumenti provenienti post-consumo, andando a valorizzare una risorsa che, altrimenti andrebbe perduta in quanto avviata a smaltimento oppure a canali di esportazione verso l’estero.

Articoli Correlati