Dove si buttano cialde e capsule del caffè?

Carta da filtro, plastica, alluminio: a seconda dei diversi materiali sono previste procedure differenziate di smaltimento e riciclo.

(di Maria Carla Rota)

Con 5,2 milioni di sacchi annui siamo il settimo paese al mondo per consumo di caffè. Secondo il Consorzio promozione caffè, lo beve regolarmente il 73,9% degli italiani, che ormai da tempo, tra le diverse modalità di preparazione, alla tradizionale moka (28,8%) preferisce di gran lunga la macchina a cialde (42,7%). Comoda e facile da usare, nonché veloce da pulire, quest’ultima porta però con sé l’impegno per lo smaltimento delle apposite cialde o capsule, che contengono la preziosa polvere: dove si buttano e in quali casi è possibile riciclarle? 

Differenza tra cialde e capsule  

Innanzitutto, qualche differenza. Morbide e flessibili, le cialde sono formate da due sottili fogli di carta porosa sigillati, che racchiudono al loro interno il giusto quantitativo di caffè pressato, edhanno sempre la stessa forma tonda e piatta, adatta a tutte le macchine compatibili. Le capsule, invece, sono rigide e variano a seconda del modello di macchina con cui si possono utilizzare: l’involucro è realizzato in alluminio e/o in plastica e può avere forme diverse, di solito a cilindro oppure a semicono. 

Dove si buttano le cialde del caffè 

Proprio per la diversità dei materiali di cui possono essere fatte, cialde e capsule vanno smaltite seguendo procedure differenziate e offrono anche possibilità di riciclo diverse, da cui dipende il loro impatto ecologico. Per esempio, le cialde possono essere buttate nel cestino dell'umido, esattamente come le bustine di tè, perché sono completamente biodegradabili, essendo composte solo da caffè e carta da filtro. 

Dove si buttano le capsule del caffè 

Diversi sono, invece, i procedimenti da seguire per il conferimento delle capsule esauste, anche se da qualche tempo si stanno diffondendo sul mercato versioni completamente compostabili, sul modello delle cialde.  

Il principio di base prevede la separazione dei vari materiali e la loro destinazione, attraverso la raccolta differenziata, a processi avanzati di selezione e trattamento dei rifiuti, come quelli messi a punto negli innovativi impianti di Haiki+: l’obiettivo è ridurre al minimo il conferimento in discarica e favorire un impatto positivo sulla società e sull’ecosistema. 

Capsule in plastica 

Per lo smaltimento delle capsule in plastica vanno messe in pratica più azioni, che possono cambiare a seconda delle regole del Comune di residenza. In particolare, l’eventuale linguetta in alluminio va estratta e buttata nell’apposito bidone, se questo materiale viene raccolto separatamente rispetto alla plastica. Poi si deve procedere a svuotare completamente l’involucro, che va gettato a sua volta nello specifico contenitore. 

I fondi di caffè possono essere smaltiti nell’umido, ma anche riutilizzati per scopi diversi, per esempio per la concimazione delle piante che si hanno in casa. L’alternativa è quella di buttare le capsule intere nel sacco dell’indifferenziata, e quindi di destinarle alla discarica, causando però un grave impatto ambientale 

Capsule in alluminio 

Per la versione in alluminio, materiale riciclabile al 100%, ci sono varie opzioni. Anche in questo caso è meglio evitare lo smaltimento delle capsule esauste insieme all’indifferenziata, preferendo una procedura ecosostenibile finalizzata al riciclo, del tutto simile a quella illustrata per la plastica. Una volta estratta la capsula dalla macchina si può procedere ad aprirla, rimuovere i residui della polvere di caffè e poi conferire l’involucro in alluminio nello specifico bidone della raccolta differenziata.   

Capsule del caffè in alluminio: riciclo +10% 

Secondo i dati di CIAL, Consorzio nazionale imballaggi alluminio, relativi al 2023, l’anno scorso sono state riciclate oltre 1.800 tonnellate di capsule esauste (+10% rispetto al 2022), per un totale di quasi 11.000 tonnellate negli ultimi dodici anni. Da questo processo sono state così generate nuove risorse: oltre 650 tonnellate di alluminio sono state destinate alle fonderie e trasformate in nuovi oggetti di vario tipo, dalle penne alle biciclette, mentre più di 6.500 tonnellate di fondi di caffè sono servite per la produzione di compost, inviato poi a una risaia in provincia di Novara.  

Il trend positivo prosegue anche nel 2024: nei primi quattro mesi dell’anno sono state raccolte quasi 740 tonnellate di capsule, con una crescita pari a +14% rispetto allo stesso periodo del 2023. L’obiettivo per il 2025 è quello di raggiungere le 900 tonnellate di alluminio e superare le 9.000 tonnellate di caffè, da riutilizzare in progetti concreti. 

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