Robot e AI in prima linea nel riciclo dei rifiuti elettronici

L’UE promuove l’innovazione nell’economia circolare finanziando il progetto ReconCycle per studiare come la robotica e l’Intelligenza Artificiale possono aiutare ad affrontare le complessità del riciclaggio dei RAEE

(di Maria Carla Rota)

Mentre l’economia circolare diventa sempre più rilevante, L’intelligenza artificiale sta diffondendo con rapidità le proprie applicazioni in ogni ambito della vita umana, e l’economia circolare, sempre più necessaria e rilevante, non è da meno. Nella raccolta, gestione e nel trattamento dei rifiuti, per esempio, tecnologie avanzate come la visione computerizzata e i robot intelligenti possono aumentare resa e precisione e diminuire costi e scarti. Anche l’Unione Europa ne è sempre più consapevole, ed è proprio in quest’ottica che ha deciso di finanziare il progetto ReconCycle. 

Sotto il coordinamento dell’istituto sloveno Jožef Stefan, con il coinvolgimento anche di ricercatori italiani, un innovativo robot è pronto a facilitare e velocizzare il processo di riciclo dei RAEE, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche 

I Raee in Europa e nel mondo  

Secondo le Nazioni Unite, solo nel 2022 sono stati prodotti 62 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici in tutto il mondo, con cui si potrebbero riempire 1,5 milioni di camion da 40 tonnellate, mentre nell’Ue ne vengono generati mediamente quasi 5 milioni di tonnellate all’anno, pari a circa 11 kg pro capite: di questi, meno del 40% viene effettivamente riciclato, secondo il Parlamento Europeo, perdendo così l’opportunità di recuperare molti materiali di valore.  

I robot potrebbero rappresentare un aiuto prezioso per migliorare questa situazione, ma c’è un problema: ogni volta che cambiano i modelli dei dispositivi, oppure le modalità del processo, gli apparecchi robotici hanno bisogno di essere sottoposti a costosi interventi di riconfigurazione. 

Il progetto ReconCycle  

Proprio a questa criticità ha cercato di trovare una soluzione ReconCycle, che, introducendo il concetto di auto-riconfigurazione robotica, ha messo a punto una cella di lavoro robotizzata adattabile, basata su una robotica flessibile e collaborativa, progettata per gestire l’imprevedibilità e la varietà tipica del riciclaggio elettronico.  

Mentre la maggior parte dei robot industriali ripete, infatti, sequenze fisse in ambienti controllati, questo sistema, inizialmente configurato con l’intervento umano, è poi in grado di adattarsi autonomamente a vari modelli di uno stesso dispositivo tramite apprendimento sensomotorio e visione artificiale. 

I robot così sviluppati sono in grado di smontare e rimuovere le batterie da RAEE specifici, come i rilevatori di fumo e i contatori di calore dei radiatori, dispositivi molto comuni in abitazioni e uffici, che vengono sostituiti mediamente ogni 5-8 anni.  

Mani e pinze robotiche  

Ecco, allora, strumenti basati su hardware modulare e robotica morbida, che consentono prese precise e delicate, fondamentali per evitare danni durante il disassemblaggio, come la qb SoftHand 2, una mano robotica con sistema a tre tendini che simula le movenze umane, e la Variable Stiffness Gripper (VSG), una pinza a rigidità variabile dotata di controllo tattile. 

Riducendo il ricorso al lavoro manuale, il sistema permette di ridurre i costi operativi e di migliorare la sicurezza dei lavoratori, che possono correre rischi di significativa entità a causa di sostanze pericolose. Inoltre, aumentando i tassi di recupero dei materiali, ReconCycle rappresenta un passo decisivo verso l’industria circolare del futuro dei RAEE, settore in cui Haiki+ è presente con Haiki Cobat: partner ideale per le imprese e gli enti che vogliono ottimizzare la gestione dei prodotti giunti a fine vita, oltre ad occuparsi della raccolta e dell’avvio al riciclo dei rifiuti, offre consulenza mirata e servizi studiati su misura nel segno di trasparenza, efficienza e sostenibilità. 

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