Smaltimento imballaggi: 5 step per limitare rischi e costi

Il corretto smaltimento degli imballaggi è una questione cruciale al centro delle politiche europee, che mirano sempre più verso la riduzione degli impatti ambientali connessi al trattamento di questo materiale.

Tra le pietre miliari del quadro normativo si annoverano la Direttiva Europea su Imballaggi e Rifiuti da Imballaggio (94/62/CE), che propone l’introduzione di misure specifiche come la limitazione della produzione di rifiuti e la promozione del riciclo e, di pari importanza, il Regolamento Quadro (CE) n. 1935/2004, che stabilisce precisi standard per i materiali a contatto con gli alimenti, così da garantire la sicurezza dei consumatori e la qualità dei prodotti stessi.

A novembre 2022 la Commissione Europea ha poi presentato una serie di nuove proposte, tra cui il miglioramento del design in ottica sostenibile, l’introduzione di etichette chiare per agevolare la scelta consapevole dei consumatori, e incentivi al riutilizzo e riciclo degli imballaggi. Inoltre, si prevede anche la transizione verso plastiche a base biologica, biodegradabili e compostabili, promuovendo così un approccio più green alla gestione degli imballaggi.

In questo contesto, saper limitare i rischi e i costi associati allo smaltimento degli imballaggi riveste un ruolo chiave all’interno del mercato: le imprese in grado di adottare strategie efficaci per ridurre l’impatto di questa tipologia di rifiuto sull’ecosistema sono in grado di rafforzare il loro posizionamento competitivo sul lungo termine.

Ecco 5 best practice da seguire.


1. Punta sull’ecodesign

Data la crescente pressione normativa, una scelta strategicamente rilevante per le aziende è data dallo sviluppo di pratiche di ecodesign volte a ridurre all’origine gli impatti ambientali e le difficoltà di recupero dei prodotti da imballaggio. L'impiego di materiali biodegradabili o lo sviluppo di soluzioni di imballaggio riutilizzabili è ideale per tagliare le spese di smaltimento.


2. Attenzione ai composti chimici

L'Unione Europea ha ampliato le restrizioni relative ai materiali utilizzabili all’interno degli imballaggi, includendo non solo i metalli pesanti, ma anche diversi composti chimici ritenuti dannosi. In questo senso, una delle prime azioni da intraprendere è il monitoraggio delle liste di materiali proibiti stabili dalle autorità regolatorie, in modo da evitare sanzioni non previste.


3. Adotta standard internazionali

L’adozione di standard come ISO 18603 e ISO 18604 è uno step chiave per limitare rischi e costi associati allo smaltimento degli imballaggi. Ad esempio, l’impiego di standard internazionalmente riconosciuti favorisce la standardizzazione e la coerenza nei processi di produzione e distribuzione. Ciò semplifica la gestione delle catene di approvvigionamento, riduce la complessità delle operazioni e accelera i tempi di consegna.


4. Aderisci a programmi mirati

Programmi consolidati come il Green Dot (o Punto Verde) sono essenziali nel panorama europeo al fine di facilitare il finanziamento dei sistemi di riciclo da parte delle aziende che immettono rifiuti da imballaggio sul mercato. Aderire a questi programmi assicura la conformità a direttive come la Responsabilità Estesa del Produttore (EPR), mitigando i rischi associati a violazioni normative e relative sanzioni finanziarie.


5. Valuta i fornitori

Una gestione eco-compatibile della catena di approvvigionamento è vitale per la riduzione degli impatti ambientali e dei rischi reputazionali e operativi. Per poter raggiungere tali obiettivi le aziende devono valutare i propri fornitori sulla base di criteri ESG, come il possesso di talune certificazioni ambientali e l’adozione di processi di produzione sostenibili. Inoltre, per finalità di compliance normativa, è importante che le aziende valutino e rendicontino gli impatti ambientali quantificati con misure quali le emissioni Scope 3.

Mentre l'Unione Europea guida con decisione verso un futuro più verde attraverso politiche e direttive ESG mirate, le aziende sono chiamate a rispondere con innovazione, impegno e strategie efficaci. Adottando queste best practice, le imprese possono favorire una miglior gestione dei rifiuti aziendali, con la certezza della massima compliance normativa.

Fonti consultate:

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