Circularity e Haiki+: rifiuti trasformati in arte alla Milano Design Week 2022

Assieme a Circularity, Haiki è al Fuorisalone 2022 con un progetto che trasforma i rifiuti in un'opera d'arte collaborativa e mette in luce le bellezze dello scarto.

Nel corso della Milano Design Week 2022, presso Superstudio Più a Milano, Circularity e Haiki+ hanno adibito uno spazio espositivo alla mostra collettiva "Urban Matter(s) – Materia che si riduce per una città leggera" curata da Materially, con un progetto che rende protagonisti gli scarti con un'opera d'arte collaborativa.

Al centro del progetto c'è per Haiki+ e Circularity la potenza dell'economia circolare che, al pari della Circularity Platform, si basa sul concetto di network e collaborazione. Allo stesso modo, le opere presentate si rivolgono a tutti e rendono concreta e visibile la trasformazione degli scarti in bellezza.

Le aziende al centro della mostra

Come start-up innovativa del Gruppo Innovatec, Circularity promuove una nuova tipologia di impresa capace di coniugare il profitto economico con la tutela dell'ambiente e della società in cui opera: per questo ha ideato la Circularity Platform, uno strumento unico e integrato in grado di digitalizzare le attività di misurazione delle performance di sostenibilità, di economia circolare e di impatto ambientale tramite diversi strumenti.

Haiki+, anch'essa parte del Gruppo Innovatec, applica le teorie dell'economia circolare per migliorare la sostenibilità dei propri clienti attraverso l'ottimizzazione e il recupero circolare degli scarti. Con una rete capillare di impiantistica innovativa e veicoli di raccolta, Haiki+ gestisce i rifiuti assicurando la massima compliance normativa e ambientale.

L'Arte come espressione di sostenibilità

Nello spazio espositivo, sono state diverse le installazioni e opere d'arte in mostra. A partire da "La bellezza del rifiuto", una serie di fotografie che mettono in evidenza come gli scarti possano diventare protagonisti di una nuova narrazione estetica e funzionale: scattate all'interno degli impianti Haiki+, le fotografie esplorano il ciclo di vita dei materiali, dall'uso al riuso, proponendo una riflessione sulla società di consumo attuale.

Particolari, poi, le opere di Riccardo Rizzetto, tra cui la "Brexit Chair Italy" e il "Totem Memento Mondi", che rappresentano esempi emblematici di come gli oggetti dismessi possano acquisire nuovi significati e stimolare dibattiti. La scelta dei materiali, dei colori e delle tecniche riflette un approccio profondo alla sostenibilità, dove ogni elemento è parte di un ciclo più ampio di trasformazione e rinascita.

La "Brexit Chair Italy", in primis, emerge come un simbolo potente di rinascita e reinterpretazione. L'opera nasce dalla collaborazione con il designer londinese Steve Jensen, che ha invitato Rizzetto a esplorare il potenziale insito negli oggetti rotti, scartati o incompleti. Questa sedia non è semplice pezzo di arredamento ma un'opera d'arte che riflette sui cicli di vita dei materiali: attraverso il processo di taglio e lacerazione, Rizzetto indaga l'anima dei materiali e la conduce verso una nuova esistenza. Questa trasformazione è metaforica del ciclo vitale di tutta la materia, dove anche gli oggetti dismessi possono trovare una seconda vita e un nuovo significato.

Proseguendo nella sua indagine sulla potenzialità dei materiali scartati, con il "Totem Memento Mondi", Rizzetto propone un'opera che rappresenta un'evoluzione concettuale rispetto alla "Brexit Chair Italy". Qui, l'artista utilizza gli stessi materiali in una nuova configurazione, raccontando la visione di un possibile futuro attraverso una rilettura dell'obsoleto. Il colore blu diventa centrale in questa opera, simboleggiando un nuovo inizio e la profondità di un ciclo che si rinnova. Questo colore, ricco di significati culturali ed esistenziali, insieme ai tocchi di dorato che celebrano le "ferite" dei materiali, crea un dialogo visivo che invita alla riflessione sull'energia creativa e trasformativa insita in ogni componente. Un richiamo, dunque, alla condivisione e al potenziale collettivo di fare la differenza nel mondo.

Chi è Riccardo Rizzetto

Riccardo Rizzetto si laurea in Architettura all'IUAV di Venezia e nel mentre si reca a Londra per studiare presso Central Saint Martins. Farà ritorno poi nel Regno Unito per proseguire gli studi al Royal College of Art. Da quel momento, vive principalmente tra UK e Italia, incrociando il locale al globale in un gioco di andirivieni tra campi, discipline e riferimenti che non conosce limiti e che costituisce il cuore pulsante della sua pratica.

Dopo vari progetti svolti nel Regno Unito, esordisce alla prima edizione di TEDxBassanodelGrappa, presentando "X", opera appartenente al ciclo Secature, dove l'artista intende dare una nuova possibilità ad elementi che si credevano obsoleti attraverso un processo d'unione. Il suo lavoro si concentra sul concetto taglio come occasione di unione e rilettura: tra i concetti chiave che tratta vi sono la crescita personale, giustizia sociale, non violenza, democrazia e ecologia. Anche la speranza nel futuro e nella possibilità intrinseca in ogni fine e ogni nuovo inizio sono temi centrali nella pratica dell'artista che attraverso ogni opera immagina nuovi mondi, dimensioni non ancora esplorate e che metaforicamente possono diventare lo scenario in cui prendono vita futuri possibili altri.

Dati i materiali usati per creare queste opere, la sua può essere considerata sustainable art, un'arte in cui il riciclo e la non tossicità, in nessun senso, che caratterizzano il suo modus operandi diventano tratti peculiari che accomunano tutti gli svariati campi in cui lui si cimenta. Il suo gesto riguarda la re-territorializzazione dell'oggetto e del concetto per stimolare e offrire allo spettatore una rilettura che narra infinite possibilità di revisione sia a livello oggettivo che incorporeo.

Nelle sue opere emerge di volta in volta un accento spirituale, una riflessione dell'introspezione del nostro "Io" che riguarda la crescita cognitiva data dal dolore generato da ferite emotive che si trasformano in possibilità di salto. Il taglio, la lacerazione, permette un ritorno che è di volta in volta differente (Gilles Deleuze): questo è il potere ri-semantizzante che Rizzetto introduce per sovvertire il ciclo vitale di tutta la materia prima che anima la tavolozza da cui attinge. L'azione del taglio si fa soggetto e mezzo di trasformazione.

È quindi determinante il concetto di secante che Rizzetto attinge dal mondo della geometria, materia fortemente presente nella sua formazione, e che ora gli permette di sovvertire la definizione convenzionale di taglio. Questa azione non sarà più un gesto divisorio quanto un'occasione di unione, nutrita da un'agorà di idee che portano all'apertura e al dialogo. La sua azione secante mira a stabilire un nuovo luogo geometrico, unitario ed unificante, un insieme inedito in cui quello che in precedenza poteva essere considerato ormai un non-oggetto (Ferreira Gullar) ora diventa un quasi-oggetto (Michel Serres) che supera sé stesso. Di fronte alle sue opere, infatti, non ci troviamo più in presenza né di un oggetto, né di un soggetto: le sue creazioni spesso sfuggono a qualsiasi definizione canonica, si posizionano a cavallo di più declinazioni e diventano così nuovo anello di connessione tra campi, aprendo il dibattito e questionando le tradizionali definizioni e sillogismi secondo cui una società sempre più clusterizzata organizza e pensa.

Dei materiali Rizzetto vuole indagare l'anima e portarla, grazie al taglio e alla connessione, verso una nuova esistenza. Creando "relazioni intersecanti, snodi di possibilità fluttuanti" (Vilém Flusser), viene mostrata una speranza che eleva gli elementi e i riferimenti personali che l'artista riflette nelle sue opere a concetti universali, condivisibili e stimolatori di cambiamento.

Verso un futuro più sostenibile

L'iniziativa di Circularity e Haiki+ alla Milano Design Week non è solo una dimostrazione di come l'arte possa interpretare e comunicare i principi dell'economia circolare, ma è anche un invito a considerare il potenziale dei rifiuti come risorse. In un mondo dove la produzione e il consumo sfrenati pongono sfide ambientali crescenti, progetti come questo offrono una visione alternativa, dove creatività, tecnologia e impegno verso la sostenibilità si incontrano per creare soluzioni innovative.

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