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Dal 2025 più vantaggi per chi produce imballaggi in carta facili da riciclare

Scritto da Haiki+ | 9 April 2025

L’Italia in testa al riciclo di carta e cartone: il nuovo contributo premia l’innovazione 

Con un tasso di riciclo ormai stabilmente oltre l’85%, l’Italia si conferma tra i Paesi leader nella circolarità degli imballaggi in carta e cartone, raggiungendo in anticipo l’obiettivo europeo fissato al 2030. Un risultato eccellente, frutto dell’impegno collettivo di cittadini, imprese e istituzioni, che però lascia ancora spazio a miglioramenti nella qualità e nella progettazione del packaging. 

Sebbene carta e cartone siano materiali naturalmente rinnovabili, la loro riciclabilità dipende anche dalla composizione degli imballaggi. I materiali compositi, realizzati principalmente in carta ma con componenti plastiche o metalliche a scopo protettivo, rappresentano una sfida per il sistema di raccolta e trattamento. Proprio per questo diventa fondamentale progettare imballaggi che possano essere selezionati e recuperati più facilmente. 

Packaging riciclabile, meno costi e più competitività 

Ottimizzare la riciclabilità degli imballaggi cellulosici significa aumentare il recupero effettivo di carta e cartone e ridurre gli scarti generati in cartiera, abbattendo i costi di gestione per l’intero sistema. Si tratta di una strategia che coniuga sostenibilità ambientale e competitività industriale. 

Già dal 2019, il metodo Aticelca 501 ha rappresentato un riferimento per valutare in modo oggettivo la riciclabilità degli imballaggi a base cellulosica. Promosso da Comieco con Assocarta e Assografici, questo strumento volontario ha permesso di costruire una base tecnica solida su cui ridefinire il contributo ambientale Conai (CAC) per gli imballaggi compositi. 

Il nuovo CAC dal 2025: più conveniente per chi punta sulla riciclabilità 

A partire dal 1° luglio 2025, il CAC sarà aggiornato con un sistema più articolato: si passerà da sei a otto fasce contributive, premiando gli imballaggi certificati come facilmente riciclabili. In particolare, i compositi di tipo B (con componente carta tra l’80% e il 90%) saranno divisi tra tipo B1, certificati Aticelca, e tipo B2, non certificati. Stessa suddivisione per i compositi di tipo C, con percentuale di carta tra il 60% e l’80%, distinti tra C1 e C2. 

Questa differenziazione permette ai produttori e agli utilizzatori di imballaggi di ottenere un risparmio concreto sull’Extra CAC, ovvero la quota aggiuntiva applicata per incentivare l’eco-progettazione e sostenere lo sviluppo tecnologico del settore. 

Un caso emblematico è quello dei CPL, i compositi a base carta per liquidi alimentari, come i classici brick. Grazie al meccanismo dell’Extra CAC, Comieco ha potuto investire in una filiera in grado di recuperare non solo la carta, ma anche plastica e alluminio, intercettando il 40% delle 100 mila tonnellate immesse ogni anno sul mercato. 

Dal 1° luglio 2025, l’Extra CAC per questi imballaggi salirà da 20 a 70 euro a tonnellata. Una spinta ulteriore verso una progettazione più consapevole, per rendere il packaging sempre più riciclabile, rinnovabile e perfettamente inserito in un’economia davvero circolare.